Il Progetto

Realizzato grazie allo strumento finanziario LIFE+ dell’Unione Europea, il progetto prevede lo sviluppo di una serie di attività finalizzate a migliorare la qualità della gestione, fin qui sviluppata dai Parchi, del Camoscio appenninico. Mira inoltre a comprendere le cause e contrastare le criticità presenti nelle popolazioni concentrate nei parchi, nei siti della RETE NATURA 2000 e ad incrementare la presenza della specie nei siti individuati dall’Action Plan del Ministero dell’Ambiente, un programma in itinere che vede le aree protette dell'appennino operare in stretta sinergia per il ripopolamento dell'animale con il coordinamento dello stesso Ministero. Per la prima volta le attività saranno sviluppate in maniera congiunta e condotte in forma coordinata da tutti i parchi dell’Appennino centrale interessati dalla presenza, anche potenziale, di questo ungulato. Nell’ambito delle politiche di salvaguardia delle specie vulnerabili ed a rischio di estinzione sviluppate nel nostro Paese, quella di tutela del Camoscio appenninico fin qui realizzata è strettamente legata alle aree protette dell’Appennino centrale, essendo la specie presente esclusivamente all’interno di Parchi.

Nonostante le diverse attività realizzate a sostegno di questa sottospecie negli ultimi anni, permangono ancora delle minacce in grado di vanificare la salvaguardia del Camoscio appenninico sul lungo periodo. Tali minacce sono costituite essenzialmente da:

  • il limitato numero e dimensione delle popolazioni e scarsa variabilità genetica;
  • attuale decremento e destrutturazione della popolazione nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise;
  • scarsa consistenza attuale del nucleo presente sui Sibillini;
  • interazioni sanitarie a rischio,

Le azioni del LIFE Coornata, primo progetto a comprendere tutto l’areale individuato come idoneo per la sottospecie, mirano a contrastare concretamente tali minacce mediante anche il coinvolgimento di tutti gli enti gestori e le autorità competenti che ne hanno supportato l’iniziativa. Uno degli strumenti principali previsti dalla strategia coordinata di conservazione, infatti, sarà proprio l’attivazione del Comitato di Coordinamento Permanente per la Conservazione del Camoscio appenninico che rappresenta il consolidamento operativo della pianificazione coordinata voluta, di recente, dal Ministero dell’Ambiente con l’attivazione del tavolo tecnico per il camoscio.

Sono beneficiari associati del progetto: Ente Parco Nazionale della Majella (coordinatore); Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Ente parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Parco regionale Sirente Velino; Legambiente.

Hanno dato il loro supporto istituzionale le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Umbria.

Principali azioni previste dal progetto

  • azioni di contrasto alle minacce dovute al limitato numero e dimensione delle popolazioni esistenti e alla scarsa variabilità genetica: si prevede dunque il completamento della colonia sui Sibillini e l’avvio di quella sul Sirente-Velino, in linea con la tempistica stabilita dal Piano d’Azione Nazionale per il Camoscio Appenninico.
  • indagine sulla natura dei fattori limitanti presenti che portano al decremento e alla destrutturazione di alcune popolazioni attuali;
  • rilascio di alcuni capi provenienti da nuclei di prelievo per l’incremento della consistenza numerica di colonie nuove e recenti, attraverso un ben preciso piano di catture e rilasci;
  • attività di conoscenza e prevenzione del rischio sanitario derivante da contatti con ungulati domestici. L’attuazione di tali misure si rendono necessarie nelle varie aree protette, comprese quelle di nuova espansione del camoscio e sarà altresì necessario applicare ed implementare le attività di valutazione/prevenzione del rischio sanitario per le neocolonie che, durante il progetto, saranno interessate da nuove immissioni di animali;
  • diffusione, messa in rete, comunicazione dei risultati di progetto e azioni di disseminazione relative alla conoscenza del camoscio appenninico e del suo status di conservazione.
Coordinatore Beneficiario
Beneficiari Associati